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Solennità dell’Immacolata Concezione
08 dicembre 2010

C’è un anno che dobbiamo ricordare, per comprendere un evento di enorme portata, evento il quale forse, non abbiamo ancora compreso in pienezza: questo anno, è il 1962, anno in cui la Chiesa si riuniva per indire il Concilio Vaticano II. Uno dei documenti del Concilio, la Dei Verbum (Divina Rivelazione 9), ricorda ai fedeli, come la Tradizione e la Parola di Dio siano due componenti fondamentali nella vita di un cristiano.

La Tradizione: è il 1854, Pio IX proclama alla Chiesa e al mondo il dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria; quattro anni più tardi, sulle colline di Lourdes, una bambina analfabeta e senza nessuna conoscenza catechetica, afferma di vedere una bianca Signora, che alla sua richiesta su come si chiamasse le risponde: io sono l’Immacolata Concezione.
La Chiesa ha fatto sua una realtà che da secoli già nella Tradizione si intravedeva come un fondamento teologico spirituale, ossia, Colei che essendo predestinata ad essere il tempio dove la Parola, cioè il Verbo di Dio doveva prendere carne, necessariamente fosse fin dal concepimento preservata da ogni macchia del peccato originale. La Chiesa e anche noi prima di iniziare questa celebrazione eucaristica, l’abbiamo invocata con la recita del rosario e le litanie lauretane: di Lei abbiamo detto essere santa sopra tutti i santi, regina, vergine, attribuendole ogni venerazione.

Abbiamo iniziato questa celebrazione portandola in processione, incensandola….., ed è ben giusto che sia così, perché la Tradizione ci ha consegnato lungo tanta storia: la sua bellezza e le sue lodi. Ma è necessario addentrarci anche nella Parola di Dio e soprattutto vedere come la Parola, che la liturgia odierna ha proclamato, ha una relazione con noi oggi, e per comprendere questa verità della Parola dobbiamo prima considerare il contesto storico e sociale, lì dove questo annuncio è avvenuto. Noi abbiamo una mentalità occidentale, e quando parliamo di linguaggio, subito pensiamo ad un’idea da comprendere da un punto di vista intellettivo, la mentalità orientale, che è quella nella quale la storia della salvezza si è compiuta non è esattamente così: se io per esempio dicessi a voi adesso, conoscete la favola di cappuccetto rosso? Voi in coro mi rispondereste di si.

Se io invece vi raccontassi la favola di cappuccetto rosso in cinese, forse in molti non mi capireste, perché dovreste anche voi (oltre a me naturalmente) conoscere il cinese: ossia, abbiamo bisogno di entrare nella stessa lingua nella quale la Scrittura è ispirata, al fine di comprendere ciò che viene a dire a noi oggi Il vangelo della liturgia odierna ci dice che una ragazza che stava svolgendo la sua vita nella più assoluta normalità, in un villaggio assolutamente insignificante, riceve un annuncio: " rallegrati perché hai trovato grazia presso Dio". Già dalle premesse del saluto dobbiamo soffermarci su una parola, e appunto la parola grazia…..l’angelo infatti dice grazia, e non merito che senz’altro Maria avrà avuto….bensì grazia…..cosa è la grazia?
Quando un condannato viene condotto al patibolo si chiede la grazia, affinché chi dispone al di sopra le sorti della sua vita possa revocargli la pena inflitta….allora grazia, ha trovato Maria. Si vede che l’intervento è da parte di Dio, come in tutta la storia della salvezza, e non affidato ai meriti di una persona, ossia è la gratuita di Dio che ti rende degna di tanto….concepirai un figlio e lo darai alla luce……….questo annuncio stravolge completamente la vita di questa giovane donna, infatti nell’antico Israele due erano le pene severe inflitte a chi trasgrediva la legge, una in caso di idolatria e due quella cui sembra andare incontro la giovane Maria di Nazareth, dell’adulterio, entrambe punite con la lapidazione.
Maria era promessa sposa a Giuseppe, da contratto stipulato tra le famiglie, ma non ancora sua moglie, allora come è avvenuto che si trova in stato di gravidanza? Dobbiamo permetterci di fare alcune considerazioni senza alcun timore, perché non possiamo credere che passati i primi mesi quando i segni di tale realtà cominciavano a prendere forma in Maria, mentre si recava alla fonte a prendere l’acqua, non venisse derisa e criticata dalle comari del paese, sino forse al punto che quando le loro figlie si fermassero a parlare con lei, le madri le trascinassero via da una donna così di malaffare? E la famiglia? Non è la figlia di Gioacchino ed Anna, così due brave persone a ritrovarsi con una disonorata simile? E sono avanti con gli anni forse non l’hanno seguita come dovevano? Ma il povero Giuseppe che era giusto, e sottolineo giusto, non buono…..giusto perché osservava e conosceva la legge di Israele, quali turbamenti stava vivendo nel suo cuore, vedendosi così tradito….era stata via anche tre mesi, dove sarà successo il fattaccio qui a Nazareth o a casa della cugina Elisabetta? E poi la storia dello Spirito Santo….il giusto ben conosceva le Scritture e mai in nessun luogo è avvenuto che una vergine restasse in cinta per opera dello Spirito….quanta confusione, quanta vergogna, quante critiche attirate su di loro, meschinità e turbamenti.

Ma era la stessa Maria a respirare principalmente questo stravolgimento: "come è possibile io non conosco uomo……………non temere Maria…………lo Spirito scenderà su di te".
Vediamo ora con più chiarezza forse un aspetto ….. essendo la predestinata a portare nel suo seno la Parola, il Verbo di Dio, come il compimento di tutte le promesse, doveva in primo luogo per compiere le promesse rivivere la stessa storia della salvezza: …… questo bambino nasce, e come nella notte dell’esodo gli stipiti delle porte furono asperse con il sangue e i primogeniti dell’Egitto sterminati dall’angelo della morte, così anche ora i primogeniti con la strage degli innocenti venivano falciati a fil di spada: …. molte di voi qui siete madri, e allora pensate che avete fra le braccia questo bambino appena nato, e non solo come storicamente alcuni lo avevano etichettato “il figlio della prostituta” ma adesso anche la vita era ricercata da queste braccia materne per essere distrutta .... allora Maria e Giuseppe fuggono in Egitto …. perchè come per il popolo di Israele, si compisse la Scrittura: si dall’Egitto ho chiamato mio figlio …. Poi questo bambino cresce, e rimane trent’anni dentro casa lavorando, ma un giorno parte perché deve fare la volontà di suo Padre…. e immaginiamoli i parenti: adesso vuole fare anche il profeta, poi forse dopo aver compiuto qualche miracolo entra in Gerusalemme su un puledro osannato dalle folle, ed allora qualcuno un po’ compiaciuto avrà iniziato a dire: …. sono della famiglia, sono fiero di lui, è mio parente …. pena una settimana dopo, non riconoscerlo più mentre saliva su quel Golgota …. Eh! sin da piccolo ha procurato guai, guarda qui che trambusto ha combinato, il potere religioso è alleato col potere politico, se non stiamo attenti ci tolgono anche il lavoro, e quel poco cibo che abbiamo, che non vi scappi detto che è un nostro parente …. ma poi si anche loro la nuova famiglia, gli apostoli, anche loro lo tradiscono, rinnegano, fuggono …. e sotto quella croce c’era lei Maria, testimone del compimento della pasqua ebraica, (ora non più solo il passaggio del mare, ma passaggio dalla morte alla vita). Quante cose non avrà capito, ne compreso inizialmente Maria, io spero che non vi siate scandalizzati, ma ho voluto solo toccare qualche aspetto della vita di Maria perché possiamo comprendere come questo Gesù e Maria sono vicini alla nostra esistenza molto di più di quello
che pensiamo, se mi permettete, Maria non è mai stata chiusa in queste vetrine, così come siamo abituati a vederla nelle nostre Chiese.

Ma ora veniamo a noi, questa Parola per chi crede si va a realizzare qui oggi, perché a differenza di come pensiamo noi occidentali il termine Parola, nel contesto biblico, Parola è legato ad azione, dabar, (agire: cioè realizza subito ciò che pronuncia) . Io ti dico a te a nome della chiesa: rallegrati perché hai trovato grazia.
Questo annuncio è per noi oggi, anche da te può nascere una nuova creatura: Gesù il figlio di Dio. Questo annuncio è per noi oggi e ci dice che è possibile uscire dalle situazioni concrete di peccato nelle quali ci troviamo, puoi uscire dalla tua ira, dal tuo giudizio, dalla tua mormorazione………….

Vedete la 1° lettura ci diceva oggi: questa donna e questo uomo che tu mi hai messo accanto:
nel paradiso terrestre c’era un armonia, uomo e donna erano complementari, ancora di più, uniti, ….fatti uno per l’altro…. la concupiscenza, il peccato originale ha distrutto tutto questo e l’uomo o la donna che io oggi ho accanto, non la sopporto più, è divenuta un attentato alla mia vita, alla mia tranquillità, non la capisco, non mi comprende …. non vi capite più nel vostro matrimonio .… perché? Perché avete in voi questo peccato che vi sta togliendo l’essere, la fonte della vita, e allora non sopportiamo più niente e nessuno, né il capoufficio, ne il collega, ne il vicino di casa, ne i genitori, ne i figli …. ma Maria, dicendo avvenga in me quello che hai detto: ha riaperto la possibilità che Dio si riconcili con l’umanità. …. Cristo compie le parole del diluvio, quando Dio disse a Noè non permetterò più che l’uomo muoia …. Maria è l’arcobaleno della nuova alleanza,
dal suo fiat oggi per noi ci è ridonata la possibilità di amare in pienezza, di passare all’altro, di realizzarci profondamente nell’amore: perché la porta del paradiso si è riaperta, abbiamo la possibilità di anticipare questa realtà, di rivivere come nel paradiso terrestre, ossia di dare la nostra vita per l’altro, non perché dobbiamo essere buoni ma perché questo è l’immagine di Dio in noi: che ci realizziamo amando, passando all’Altro.
Allora forse tu puoi dire ma come è possibile??? La stessa domanda di Maria … Come è possibile che in me che sono un egoista, un avaro, un mormoratore… ciò possa avvenire? Lo Spirito Santo, scenderà su di te, e ti coprirà con la sua ombra, e quello che da te nascerà sarà santo …. devi dire il tuo eccomi, io devo dire il mio eccomi!!!
Quello che è impossibile agli uomini è possibile a Dio …… Maria come abbiamo visto con piccole e brevi pennellate, ha condotto però una vita di sofferenza e di assoluta precarietà, non c’è una situazione che forse non comprenda ….. in ogni fatto, anche dove non ha immediatamente compreso ha creduto che lì ci fosse una Parola di Dio Padre per Lei …… e canta… risponde a Dio con la liturgia del Magnificat …. l’anima mia magnifica il Signore e il mio Spirito esulta in Dio mio Salvatore …… perché?
Perché sono andata in Egitto, perché ho sofferto l’umiliazione, il dolore e la fame …. e quant’altro???
Si anche per questo: perché ha guardato all’umiltà della sua serva, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati etc. etc. …. E tu oggi se lo credi, puoi anche tu cantare il tuo Magnificat, anche oggi ci è data l’opportunità di dire eccomi, forse in questa malattia fisica che stai vivendo, in questa croce grossa che ti è capitata in casa o sul lavoro, o negli affetti, possiamo dire: Signore io non comprendo, non capisco, ma eccomi si compia in me la tua volontà……..

Un’ultima riflessione credo utile, celebrare l’Immacolata Concezione di Maria, significa vedere come in Lei sin dal momento del concepimento non c’è macchia di peccato originale … il concepimento, Dio mette in ciascuno di noi dal momento del concepimento lo Spirito, l’anima, non siamo solo esseri carnali ma anche spirituali … nel momento che un uomo o una donna viene concepito, Dio infonde lo Spirito, un’anima, allora sin dal momento del concepimento noi non siamo un ammasso di materiale biologico, ma un uomo che ha in potenza tutte le caratteristiche che poi si svilupperanno. Celebrare Maria, oggi, significa per noi vedere la sacralità della vita, dal suo sorgere al suo finire. Non possiamo celebrare questa solennità senza ricordarci che i troppi aborti e l’eutanasia sono crimini che gridano vendetta al cospetto di Dio.
Maria è la Regina della Pace, e non c’è pace senza rispetto della vita umana, una vita che sin dal concepimento è destinata all’eternità.
Tra poco reciteremo il credo e diremo credo la risurrezione della carne, credo la vita eterna … Maria testimonia che anche il corpo è importante, per il battesimo anche noi siamo diventati tempio del Dio vivente, non possiamo fare del nostro corpo un luogo di prostituzione, il corpo ha un linguaggio, parla il linguaggio dell’amore.
Oggi la cultura dominante ci presenta la sessualità come unica forma di amore, una sessualità plastica, ossia che la posso modellare come ritengo più opportuno: posso nascere con delle caratteristiche sessuali e decidere di cambiarle … o una sessualità liquida: che cioè posso iniziare e finire quando e con chi voglio … non così è la verità.
Maria è Regina della Famiglia … uomo e donna li creò, maschio e femmina li creò … e l’uomo non separi ciò che Dio ha unito.

Siete qui in molti giovani, anche a voi Maria parla e vi dice: non lasciatevi ingannare dal maligno, dal mondo, la sessualità è sacra, difendete il vostro corpo, difendete la verità che è scritta dentro di noi.
Quando uscirete di chiesa alla fine del Mistero Pasquale che stiamo celebrando, lo stesso mistero che Maria ha seguito e realizzato vicino al suo Figlio: prendete Maria sotto il vostro braccio e portatela a casa vostra.
Apriteli la porta di casa e fatela accomodare nella vostra quotidianità, parlategli, confidatele le vostre gioie e i vostri dolori … Maria è Vergine, è Sposa, è Madre …. non c’è una vostra situazione che non può comprendere, consolare … e non siate timorosi, perchè in una delle sue apparizioni la Madonna ha detto … io ho molte grazie da distribuire agli uomini, ma non le posso dare perché gli uomini non me le chiedono … allora chiediamo, siamo sfrontati, chiediamo oggi e sempre a Maria di darci le sue grazie … ma soprattutto chiediamogli la grazia di poter cantare anche noi il nostro Magnificat.
Continuiamo adesso la celebrazione della Santa Messa, nella consapevolezza sacramentale che quanto è stato proclamato si va a realizzare qui su questo altare.

 

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