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Solennità di tutti i Santi e la Commemorazione

di tutti i Fedeli defunti

Nel 1979 Giovanni Paolo II avanza una forte istanza che emerge nel presente della Chiesa, ossia la necessità di una NUOVA EVANGELIZZAZIONE, nei luoghi dove il Vangelo è già stato ascoltato, per essere poi emarginato e dimenticato.
Come conseguenza della crisi del razionalismo, la nostra diffusa mentalità, ha all’origine una sorta di nichilismo, che ha convinto anche molti cristiani, a non assumersi più alcun impegno definitivo, perché tutto è fugace e provvisorio.


Dobbiamo aggiungere alla nostra riflessione il fatto, che la post modernità è figlia di due madri: quella greca e quella biblica. Dalla matrice greca, noi abbiamo ricevuto la filosofia come esplicita domanda sull’essere, ma per il greco non c’è un vero futuro, una vera libertà … perché la storia è ciclica. Per il greco il "mondo migliore" sta nel passato ed il futuro è buono nella misura in cui ricalca il passato. È da Gerusalemme, che noi riceviamo la capacità di sperare in un mondo nuovo … Abramo che esce dalla sua terra e va … è il nuovo credere in Dio che ci aspetta nel futuro … due madri: la sapienza e la speranza che si aprono per sempre all’escaton come momento ultimo, non solo perché finale secondo le nostre categorie dello spazio e del tempo, ma definitivo … quel definitivo dove non vi è più la lotta per assicurarci un posto od una forma, perché avremo ricevuto il posto e la forma definitiva.

 

Ma come ci parla di questo futuro la Sacra Scrittura?
Il libro dell’Apocalisse che abbiamo proclamato nella prima lettura di oggi rende presente una realtà: … dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare … già ad Abramo viene fatta una profezia … guarda le stelle del cielo perché tale sarà la tua discendenza nella fede … quindi i 144mila eletti che cita il testo dell’Apocalisse di oggi, non sono da intendersi come una limitazione numerica, bensì nella sua pienezza … (12mila tribù delle 12 tribù di Israele) … di ogni nazione, razza, popolo e lingua … e tutti stavano in piedi (cioè eretti = risorti) davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide (la veste bianca) e tenevano rami di palma nelle loro mani (le palme del trionfo).

Quale trionfo? Il trionfo di coloro che hanno lavato le loro vesti nel sangue dell’Agnello, nel grande combattimento della fede cui siamo chiamati dal testo delle beatitudini del vangelo odierno. Beati voi, che avete impresso il sigillo sulla fronte e seguite l’Agnello mite ed umile, mansueto, senza aprire bocca come Agnello senza macchia condotto al macello … alla Croce.
La Croce, è il luogo dell’abbandono, dell’assenza di Dio … è il luogo dove Gesù prende il posto dei peccatori, dei senza Dio … ma Gesù è il Figlio di Dio, quindi rende presente Dio, anche nell’assenza … ossia nella morte … Dio risorge la vita dalla morte …
Secondo la nostra mentalità umana, essere poveri in spirito … nel pianto … miti …avere fame e sete della giustizia … misericordiosi … puri di cuore … operatori di pace … perseguitati … insultati … può significare molte volte essere crocifissi? Sentirsi abbandonati, sconfitti o meglio falliti? … Si questa è la catechesi che il mondo fa oggi a quanti pensano di camminare per questa via … non è forse vero che anche noi pensiamo secondo il mondo? Quando il coniuge ci rivolge un oltraggio, un’ingiustizia, un tradimento … rispondiamo perdonando oppure lo cacciamo di casa? Quando un figlio non corrisponde alle nostre realizzazioni più profonde non è forse vero che cadiamo nel pianto? E davanti alle lusinghe che la/il tal collega ti avanza in ufficio, invitandoti al tradimento ed alla infedeltà … come rispondi? Combattendo l’occasione oppure per un momento di piacere sessuale butti a monte tutta la realtà della tua famiglia, tanto chi lo viene a sapere? Vedete fratelli, non è vero che tutto è fugace e relativo … celebrare la solennità di tutti i santi e fare commemorazione dei nostri fratelli defunti … è rimettere al centro della nostra vita … la realtà dell’eternità e dell’immortalità. Gesù è Risorto. Gesù è la potenza del futuro che si rende presente oggi. È questo oggi che determina il nostro futuro, le nostre azioni di oggi sono il giudizio definitivo sulla nostra esistenza che è una esistenza di eternità. Ma a quale esistenza siamo destinati? È Gesù stesso che prima di tornare al Padre traccia su di noi il suo desiderio più profondo: Padre voglio che quelli che tu mi hai dato siano con me, perché dove sono io siano anche loro … ecco il testamento di Gesù su di noi … e noi siamo oggi dentro questa realtà escatologica? Dove ci troviamo noi oggi? Per cosa combattiamo nel nostro presente? Forse un giovane potrà rispondere sto faticando per prendere un titolo di studio … qualcuno più grande per farmi una famiglia, avere un lavoro, avere dei figli … e già abbiamo avanzato molto per la mentalità odierna … …infine i più anziani potrebbero dire, per godermi la mia meritata pensione … ebbene finiscono qui le nostre aspettative? Una vita così breve e meschina? E al cielo chi di noi ci sta pensando? Alla vita eterna che è paradiso o inferno per sempre … cioè una vita che non termina che è eterna … tanto ti preoccupi per una manciata di anni? E per l’eternità non ti preoccupi, non ci preoccupiamo?

Io ritengo che le sofferenze del momento presente dirà Paolo, non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere realizzata in noi … si c’è un combattimento è vero che ognuno di noi deve assumere … ma vi è una sofferenza più grande di questo combattimento, una morte più profonda … quella che viene dal peccato … il peccato non solo è la nostra dannazione, il nostro inferno … ma la vera separazione la vera spaccatura dentro di noi . Esiste il demonio, satana esiste, e vuole incidere, spaccare, dividere nel profondo di noi stessi il nostro rapporto con Dio … satana è separazione: … del corpo dall’anima … dell’uomo verso la donna e dell’uomo dal resto dell’umanità … dell’uomo da Dio … chiudendoci in una ciclicità che è vuota, senza un senso, ripiegati su noi stessi nella tristezza più profonda … cadaveri ancor prima di morire ecco la vera morte … quanti giovani sono già cadaveri, sono morti ancor prima di avere iniziato a vivere … … senza nessuna pienezza, senza nessun sentimento … quanti giovani proprio in questa notte seguendo mode che sfigurano il vero volto della santità alla quale siamo chiamati, si sono suicidati, ammazzati, distrutti rendendo culto alla droga, all’alcool, al sesso … a satana fratelli e sorelle, a satana … vogliamo dirlo satana esiste, non è da predicazione medievale dire questa verità … molte cose che oggi non comprendiamo nel mondo contemporaneo, molte violenze, molte separazioni, aborti, omicidi, suicidi, guerre, liti, incomprensioni … vengono dal demonio … hanno una matrice che si chiama satana … Stiamo respirando un’aria che è velenosa, non solo per l’inquinamento atmosferico, ma principalmente per l’inquinamento morale. La stessa festa che la notte scorsa in molti hanno celebrato, forse anche molti di voi, o dei vostri bambini … che viene presentata come una carnevalata, come una cosa simpatica tanto per divertirci un po’ … ha in sé una grande perversione. Mentre la nostra cultura cristiana ci invita a pensare alla santità come frutto per il cielo, ai nostri defunti come occasione di pensare al paradiso e alla preghiera per loro … ci spinge non solo commercialmente ma anche in maniera fortemente culturale, a trasformare questa verità di fede in un solenne atto di adorazione a satana. Anticamente questa tradizione di origine celtica, considerava la notte del 31 ottobre come la notte più magica dell’anno. L’antico nome era samhain e per i satanismi questo è la notte utilizzata per offrire a satana sacrifici umani, e sembra che siano stimati in più di 80 mila i bambini trafugati ed uccisi per compiere riti satanici solo in questi ultimi tempi. Era il sacerdote celtico che anticamente offrendo sacrifici umani praticava grandi arti divinatorie, letture di tarocchi … in questa manifestazione carnevalesca apparentemente innocua … troviamo formule con le quali si invitano grandi e piccini a recitare durante questa notte … invocazioni del tipo: mentre le streghe inforcano le scope e dalle foreste di querce escono gli gnomi … dal ventre della terra scaturiscano i demoni abissali …

Già nell’Antico Testamento veniamo avvisati del pericolo: … non si trovi in mezzo a te chi pratichi la divinazione, ne indovino, ne chi pratica magia, ne chi evoca i morti … Aggiungo ne tanto meno i demoni … perché tali suppliche anche se fatte per scherzo o con leggerezza … sono pericolose e mezzi del demonio per impossessarsi delle persone. Halloween fa dello spiritismo e del senso del macabro il suo centro ispiratore. Anche se permetti ai tuoi figli di partecipare a queste iniziative in maniera ludica, prendi coscienza che lo rivesti di una immagine spettrale e da stregoneria, non aiutandolo a comprendere la vera immagine che è chiamato a realizzare: quello della santità. È il volto di Dio che deve risplendere in noi, nei nostri giovani, per questo non è educativo ne giusto che proprio mentre celebriamo il cielo, lo rivesti con maschere raffiguranti demoni ed abiti spettrali.

Lo ripeto, non pensiate che sia un medievale, pensiamo piuttosto tutti insieme ad un evento che invece non pensiamo più … al giudizio, fratelli, al giudizio che per ognuno di noi avverrà al cospetto di Cristo. Oggi lo stiamo dicendo e lo stiamo ascoltando che per ognuno di noi ci sarà il giudizio di Dio … non possiamo dire non lo sapevamo … oggi la Chiesa lo annuncia ad ognuno di noi … la Chiesa annuncia il paradiso come compimento della creazione … questa è la chiamata per tutti noi … il paradiso … si Padre dove sono io siano anche loro, dice Gesù … e dove è Gesù? Nel regno di suo Padre … allora potremmo dire, sperando che non sia teologicamente frainteso che il giudizio è solo nella nostra libertà … il rifiutare oggi questa chiamata alla vita, alla sequela delle beatitudini evangeliche, il rifiutare una vita santa a favore del peccato … quindi il giudizio è solo l’inferno come rispetto della nostra libertà nel scegliere di vivere al di fuori della verità di Dio, al di fuori dell’amore gratuito che ci chiama a convertirci seriamente al Signore. Oggi dobbiamo annunciare e dircelo: esiste l’inferno, ci possiamo dannare per sempre … non scherziamo con la nostra vita … non rimandiamo nulla ad un domani che non è in nostro possesso … convertiamoci oggi fratelli. … L’apocalisse parla di una veste bianca, un abito nuziale … può essere che questo abito non è splendente in pienezza per apparire al cospetto di Dio … ciò è quanto viene definita la realtà del purgatorio … un tempo in più che ci viene donato come purificazione, per essere degni di vederlo così come Egli è (2 lettura) … apparire davanti al trono e all’Agnello … è quanto la tradizione chiama Chiesa purgante … abbagliati dalla pienezza della luce divina, mentre ci sentiamo attratti dal nostro congiungimento pieno con Dio, c’è la giustizia di scontare le nostre colpe ed i peccati non rimessi sacramentalmente nella confessione, che ci spinge indietro come il desiderio di essere purificati nel profondo di noi stessi … è la sposa che ha la certezza di essere chiamata ad entrare nel regno del Signore … ma è proprio la misericordia dalla quale è accecata, a farle sentire giusto l’espiare quanto manca all’essere degna di tanta bontà … è la Chiesa che è più vicina di noi all’amore divino, è la Chiesa che desidera il trionfo del regno celeste, pregando ed intercedendo per la Chiesa di questa terra … sono i nostri cari defunti che ci hanno preceduto, che innalzano a Dio preghiere e suppliche affinché la creazione tutta sia trasformata, santificata … ma che mentre pregano per noi non possono più avanzare preghiere per accelerare la loro entrata in paradiso … è da quelle fiamme di amore nelle quali sono immerse … che deve scaturire in noi la bellezza della comunione dei santi.
Si fratelli e sorelle, noi possiamo e dobbiamo intercedere e pregare per tutti i defunti, per i nostri defunti, per le anime del purgatorio … dalla quale gratitudine riceveremo abbondanti grazie e frutti per la vita eterna. La Santa Messa, la preghiera della Chiesa con i Salmi, la preghiera del Santo Rosario, e di tante altre pratiche di pietà … sia la nostra preoccupazione e il regalo più bello che possiamo fare ai nostri defunti … atti di amore, gesti di carità e di elemosina offerti in riparazione per loro. … La visita ai cimiteri in questi giorni sia stimolo e desiderio in ognuno, ad alzare lo sguardo alle realtà vere ed ultime della nostra esistenza, sia stimolo a pregare per quanti ci hanno preceduto, e ci aspettano per cantare in eterno le lodi del Signore …
Fratelli, alla fine della vita ci sarà una sola tristezza, avremo una sola tristezza … pensiamoci oggi prima che sia troppo tardi …e sarà la tristezza di non essere diventati santi.

 

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